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Come rendere più appetibili le descrizioni dei vostri prodotti

Oggetti di design realizzati a mano, opere d’arte, borse, gioielli o qualsiasi cosa sia frutto del vostro lavoro, ha bisogno di una descrizione accurata, precisa e, diciamolo, non banale. Come? Ancora una volta imparando a scegliere, come spiegavo la volta scorsa, le parole più adatte per la vostra attività creativa.

L’obiettivo della descrizione di un prodotto, qualunque esso sia, è motivare chi legge all’acquisto, ottenendo fiducia e suscitando il suo interesse. Come avrete avuto modo di notare anche voi, il mercato online è spietato e le persone, quando s’imbattono in qualcosa che gli piace, hanno il problema di non poterlo toccare con mano. Ecco perché dovete fare in modo che sia chiaro il vantaggio nel comprare quell’articolo e raccontarne caratteristiche e funzionalità.

Comunicare e vendere

Raccontare il processo creativo è importantissimo per far capire ai potenziali clienti il valore del prodotto mostrato. Se vendete borse in stoffa, perché le vendete a quel prezzo? Perché ci mettete particolare cura a farlo? Perché le stoffe sono disegnate da voi? Perché le fate su richiesta ed ogni borsa è unica? Ditelo, senza mezzi termini.

Oltre a questo, serve parlare degli elementi di base, essenziali per descrivere il prodotto e venderlo. Quali sono? Scopriamoli assieme.

L’importanza del nome del prodotto

Creativi sì, ma anche chiari! Nel trovare un nome agli oggetti non siate troppo astrusi: date alle collezioni o ai singoli prodotti il nome che preferite, ma specificate al contempo di cosa si tratta. Se, ad esempio, realizzate delle borse che avete battezzato con il nome “Panarea”, create il titolo “Panarea, borse in pelle”, oppure “Panarea: borse in pelle modulari”, in base alle loro maggiori caratteristiche. In questo modo includerete nel titolo la loro funzione, aiutando sia la persona che Google a capire di cosa si tratta.

Descrivere con logica

Per descrivere le vostre creazioni in maniera appetibile e dettagliata, dovrete osservarle con il giusto distacco. Solo immaginando di vederle per la prima volta, non darete per scontate delle informazioni preziose per chi c’è dall’altra parte dello schermo.

Iniziate a rispondere a domande semplici, come: “Cosa? Chi? Quando? Come?”. Chiedete a un amico di interrogarvi sull’oggetto da descrivere, in modo da capire quali informazioni, spontaneamente, vorrebbe conoscere sui vostri oggetti.

Alcuni elementi che possono aiutarvi

Come accennato, cominciate la descrizione rispondendo alla domanda “Cosa?”. Avrete già inserito nel titolo la funzione del prodotto, ma sarà bene ripeterlo nel testo. Poi, fate un elenco dei punti di forza. Tornando alla borsa “in pelle modulare”:

  • Modificabile a piacimento, assume 3 dimensioni differenti;
  • In vera pelle;
  • Disponibile in più colori;

Continuate indicando altre caratteristiche, se le ritenete rilevanti, prima di mirare dritto al target: “A chi si rivolge”?

  • Per donne che amano essere originali e cambiare di continuo, in base al mood del momento o alle esigenze di spazio.

Infine, raccontate come avete realizzato il prodotto. Ricordatevi che vi state rivolgendo a un pubblico interessato ad oggetti artigianali e quindi appassionato del settore.

Informazioni extra e suggerimenti

Dopo aver dato le informazioni di base, potrete aggiungerne altre extra, separandole dal testo precedente ma mantenendole nella stessa pagina.
Date, ad esempio, dei suggerimenti su altri possibili utilizzi del prodotto. Nel caso della borsa Panarea, chissà se nel suo formato più piccolo non potrebbe diventare una pochette, da inserire in una borsa più grande e tirar fuori solo all’occorrenza. Il ruolo delle informazioni extra è quello di comunicare qualcosa di meno necessario, ma che potrebbe invogliare all’acquisto anche chi non pensava di aver bisogno di quell’oggetto.

Concludendo: le descrizioni di un prodotto da vendere online sono un mezzo importante per invogliare il cliente finale all’acquisto. Basta seguire uno schema logico, ben definito, e aggiungere un tocco di fantasia e passione, per renderle appetibili e dar forza al vostro lavoro.

 

Articolo a cura di Silvia Sola. 

“Scrivo per lavoro (e perché mi piace). Insegno per imparare. Ho una gruccia tatuata sul polso.”

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